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Vianello Gianfranco . L’erede dei Maestri Veneziani

L’arte concepita tra oriente e occidente

Sorge spontanea in noi la domanda : cos’è l’arte cose la cultura? Per quanto mi riguarda mi sono dato una risposta: tutto ciò che rappresenta in me un idea, un sogno, una magia. Si può immaginare come quella linea sottile che separa L’essere umano in quanto legato alla necessità dei bisogni e nel contempo ciò che permane, quel concetto astratto definito come una sorta di squisitezza, l’altra faccia dello specchio ovvero la nostra interiorità. L’arte vera, l’autenticità (talento) e pur vero, appartiene ad un identità individuale, una sorta di matrice genetica che ci contraddistingue per quel nostro modo d’essere. Gianfranco appartiene per una scelta della natura o degli dei ad una categoria speciale, ovvero “l’erede dei maestri veneziani” . Il luogo ove si nasce, come un grembo materno lo si porta con noi come un bagaglio della nostra inconscia memoria, in ogni luogo, in quel nostro peregrinare nell’ arco della vita. Gianfranco nasce nel litorale della Pellestrina il 26 luglio 1943 e oserei definirlo “quel cordone ombelicale che fuoriesce da Venezia per estendersi sino a Chioggia; una sottile lingua di terra che protegge la laguna dal mare”. Sin dall’infanzia, seppur coinvolto nei giochi coi coetanei, ceca quei momenti di stacco o contemplazione avvertendoli come necessità ; si sofferma ad osservare nell’intento di percepire quale misteriosa magia sia rappresentata in quella linea sottile all’orizzonte de divide cielo, terra e mare immaginandone l’idea di infinito. La storia insegna e identifica codesto luogo per varie vicissitudini ed eventi storici ad una sorta di proprio figlio staccato dalla propria madre: Venezia. Un’isola in un’isola, un pezzo di laguna staccato da quella città e racchiusa in un mondo che tende all’ autoprotezione e che per questo risulta affascinante ma anche difficile da capire per chi viene da fuori. Per due secoli (fino al 774) la presenza dei Longobardi e in seguito quella dei Franchi costrinse la popolazione lagunare a cercare rifugio sul mare. Tali invasioni divisero Venezia terrestre e quella marittima. Durante il dominio francese ossia nel 1797 Palestrina aderì alla Municipalità provvisoria di Venezia che fu disturbata però da quel distacco imposto dagli eventi storici e degenerò in una situazione di natura antartica. Ma come citata ne “ i corsi e ricorsi storici “ all’inzio del 1800 cominciò a Pellestrina il periodo della Resurrezione. Ciò che diede lustro e vitalità alla cittadina attraverso i secoli fu il progetto delle Scuole (o scole) delle arti e mestieri citato dal podestà di Chioggia con un decreto ad honorem nell’anno1874. Pellestrina , come un figliol prodigo, ritornò ufficialmente patrimonio di Venezia nelle sedute dell 28 marzo e 28 novembre 1920. Testi critici e opere riportano nel catalogo in modo esauriente danno un volto a Gianfranco Vinello a testimonianza di indubbio talento e d’un virtuosismo tipico dei Maestri Veneziani.

Testi di Iginio De pedri *

Aneddoti di vita: due anni vissuti a Venezia come ospite a Venezia. Venex Venice Venise Venezia cosmopolita Faro stella meta degli amanti. Sirena che a se richiama il cor dei Naviganti. Ammaliatrice, sogno, vita Mistero magia Artisti trasognanti in ogni via. E i suoi ponti e nelle calli Misteri avvolti nel passato. Di storia cultura, di costumi, di musica, danze, balli.Oriente a Occidente miscelato. Amante, sposa da tutto il mondo ambita ed il cuor mio onnipresente sino alla fine in ogni mio sospir di vita. Iginio DE Pedri, tuo cavalier per sempre Iginio DE PEDRI è presidente Dell’associazione Culturale Artistica “Amici del Colore” , Mattarello.

Alcune opere 

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